Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia
Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché.
Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini.
Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n'è troppo per me.
È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente.
Lo capisci questo?»
John Coffey - Il miglio verde - 1999
Esistono persone che in qualche modo riescono sempre a consolarci, a portare frammenti di positività nella nostra vita quotidiana: per me, Michael era una di queste. Mi piaceva il suo personaggio, John Coffey, e mi era piaciuto il modo in cui l'aveva portato sullo schermo - in perfetta sintonia con la mia immaginazione di lettrice.
Mi piacevano quelle sue manone brune e il suo sorriso luminosissimo, contagioso.
Mi piacque ciò che disse in un'intervista a proposito della scelta vegetariana, che io stessa condivido: «Tra le cose più belle dell'essere vegetariano, per me, è la consapevolezza di non nuocere a nessun animale».
Quando una di queste persone se ne va, ci sentiamo un po' più soli.
La vita va avanti, certo. Ma sarà triste vedere uno dei suoi film passare in tv e sapere che lui non c'è più - il gigante buono che amava gli animali. Un sognatore in meno, uno di noi che se ne va.
Arrivederci, Michael...
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