mercoledì 2 aprile 2014

Delle porte che si chiudono...


... e del partire per ritornare - o per approdare a nuovi lidi.
Finalmente, dopo una lunga lunga attesa, il trasloco è imminente. Venerdì arriverà il camion e porterà via gli scatoloni (preparati già da tempo) e i mobili che arredavano la nostra piccola casa.
Non posso dire di non essere felice: ho atteso la Cercaluna (così ho battezzato la nuova abitazione) per ben tre anni, l'ho studiata a lungo e con passione e, ora che è pronta, devo ammettere che è proprio come l'avevo desiderata: luminosa, ben calibrata, lieve, circondata da un ampio giardino, dall'orto e dal frutteto.
Eppure... eppure non riesco a fare a meno di pensare alla porta che sto per chiudere - e che non riaprirò più. Impacchettiamo le nostre cose, i ricordi, i ninnoli, i libri. Salutiamo i vicini e i loro gatti. Un pensiero al vecchio alloro del cortile, che sta tornando alto e verde, dopo la gelata terribile di un paio di anni fa.
Questa (da cui sto scrivendo per l'ultima volta) è stata la nostra prima casa, mia e di Cristiano. Qui abbiamo affrontato le prime difficoltà di una convivenza stabile. Da qui sono partita ogni mese di settembre, per una nuova avventura scolastica. Qui abbiamo temuto, gioito, litigato quando era necessario. Qui abbiamo preso decisioni fondamentali, che ci hanno resi ciò che oggi siamo: più forti, più consapevoli - perché, dopotutto, non abbiamo più vent'anni...
Volgersi indietro non ha molto senso. Non per me, almeno.
Questa casa era diventata per noi troppo piccola e ingestibile. Ora ce ne andiamo in un luogo che ci apparterrà forse per sempre - e che già sentiamo meravigliosamente nostro.
Tuttavia credo sia doveroso salutare come si conviene la vecchia e fedele Casa dei Ranocchi. Perché non torneremo indietro, in nessun senso. La ruota gira, è vero; ma, pur ripetendosi, ci porta avanti - verso una nuova età, verso una nuova consapevolezza...

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...