lunedì 25 agosto 2008

La corazza ricamata

Impreziosito dalle illustrazioni di Pierre Le-Tan, il breve saggio dell’architetto Roberto Peregalli, laureato in Filosofia e allievo di Renzo Mongiardino, affronta le tematiche dello sguardo, dello sguardo negato e della conoscenza (indissolubilmente legata, nel pensiero greco, alla capacità di vedere) attraverso la letteratura e la filosofia della Grecia antica, rintracciando miti, storie e immagini imperniati sul velamento e disvelamento dello sguardo umano: la tela di Aracne, il Sonno fratello di Thanatos, la nebbia a cui spesso le divinità ricorrono per celarsi e per celare.

Ma anche la Sfinge, monstrum che costringe l’uomo-Edipo a fissare la Verità e a giungere così alla perdita definitiva della vista (la conoscenza è per l’umanità un rischio mortale); la sorgente di Mnemosyne, che consente a chiunque vi attinga di risalire al fondamento invisibile dell’arké; il volto di Medusa, che paralizza e annienta chiunque osi fissarne l’orrore (divino, folgorante, che è l’orrore della rivelazione ultima); e infine Eracle, fermo al bivio fra Verità e Menzogna.

Essere iniziati ai Misteri, chiudere gli occhi. I Misteri sono indicibili.
La visione che si manifesta va tenuta segreta, in quanto non può essere tradotta in parole.
Essa è terribile. Per coglierla bisogna chiudere gli occhi. (P. 31-31)
Roberto Peregalli
La corazza ricamata
Bompiani, Milano 2008

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