venerdì 12 settembre 2014

Daniza: dopo la rabbia, la verità

Ieri è stata la giornata del dolore, della rabbia. Delle interpretazioni filosofiche, atte ad indagare le pieghe più oscure della nostra (dis)umanità.

Ma oggi occorre fare qualche puntualizzazione.

1. E se Daniza fosse stata uccisa per interesse?
Innanzi tutto: già da tempo, a noi "animalari" era venuto il sospetto che Daniele Maturi (il cercatore di funghi che, con ostinazione e imprudenza, avrebbe seguito Daniza e i suoi cuccioli nel bosco) non agisse in modo del tutto spassionato e che, dietro alla vicenda della povera orsa uccisa, vi fossero motivazioni importanti e succulente - che andavano ben oltre le rivendicazioni petulanti del nostro coraggioso "rambo-della-domenica". 
Puntualmente la rete sembra dare conferma ai nostri peggiori dubbi: alcune fonti (tra cui il Partito Animalista Europeo) sostengono infatti che il progetto Life Ursus avrebbe intralciato i piani riguardanti l'ampliamento dell'area sciistica di Pinzolo. Insomma, gli orsi (per il cui reinserimento in natura la Regione Trentino ha recepito i fondi europei provenienti dal progetto Life Natura), utili come "immagine" e a livello di marketing, sono in realtà d'intralcio per lo sviluppo del turismo invernale e vanno perciò eliminati. Del resto, gli animali reintrodotti sono poco più di una decina e potranno essere soppressi abbastanza rapidamente - magari con "campagne" ad hoc simili a quella organizzata ai danni di Daniza e dei suoi piccoli.
Noi misantropi "animalari" avremo magari anche la tendenza ad essere un po' pasionari, ma due conti (senza lasciarci abbindolare dal miraggio delle false coincidenze) sappiamo pur farli...

Da Facebook

2. Strumentalizzazioni politiche? No, grazie!
Altrettanto fastidiose sono le strumentalizzazioni politiche del caso di Daniza, da parte di soggetti incoerenti a tal punto da risultare grotteschi.
Matteo Salvini, della Lega Nord, non perde infatti occasione per portare avanti la sua crociata contro gli immigrati, prendendo come spunto l'uccisione di Daniza ed ergendosi a difensore dell'orsa e della wilderness.
Tuona infatti il buon Salvini dai social network: «In Italia si può UCCIDERE un orso, ma non si possono toccare spacciatori, rapinatori, clandestini e delinquenti vari».
Peccato che, nel luglio 2011, fosse proprio la Lega Nord a scagliarsi contro il progetto Life Ursus, arrivando ad organizzare (in una sorta di delirio pantagruelico) un banchetto a base di carne di orso.
Complimenti per la coerenza di Matteo Salvini, che oggi piange la morte di un'orsa che tre anni fa avrebbe voluto cucinare e grigliare!
Peccato per lui: noi "animalari" non solo sappiamo fare i conti, ma abbiamo anche la memoria molto, molto lunga...

Immagine tratta dalla pagina FB Cacciatori di Hoax delle Destre

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