sabato 4 ottobre 2014

Magia nera

di Anne Sexton

Una donna che scrive è troppo sensibile e sensuale,
quali estasi e portenti!
Come se mestrui bimbi ed isole
non fossero abbastanza, come se iettatori e pettegoli
e ortaggi non fossero abbastanza.
Crede di poter prevedere gli astri.
Nell'essenza una scrittrice è una spia.
Amore mio, così io son ragazza.
Un uomo che scrive è troppo colto e cerebrale,
quali fatture e feticci!
Come se erezioni congressi e merci
non fossero abbastanza; come se macchine galeoni
e guerre non fossero già abbastanza.
Come un mobile usato costruisce un albero.
Nell'essenza uno scrittore è un ladro.
 Amore mio, tu maschio sei così.
Mai amando noi stessi,
odiando anche le nostre scarpe, i nostri cappelli,
ci amiamo preziosa, prezioso.
 Le nostre mani sono azzurre e gentili,
 gli occhi pieni di tremende confessioni.
 Ma quando ci sposiamo
 ci abbandoniamo ai figli, disgustati.
 Il cibo è troppo e nessuno è restato
 a mangiare l'estrosa abbondanza.

(Tanto per scongiurare, nei giorni preziosi e terribili d'ottobre...)

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